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Ciclabile Ostia Levante

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Da Castelfusano al Pontile

Raggiungere Ostia in treno e spostarsi su tutto il lungomare in sicurezza, senza correre rischi: è la proposta che facciamo in questo itinerario per scoprire il mare di Roma pedalando dalla stazione di Castelfusano delle ferrovia Roma-Lido fino al Pontile.

E’ bene ricordare che sui treni della linea Roma-Lido si può trasportare la bicicletta: bisogna tuttavia entrare nel primo vagone e rispettare determinate fasce orarie. Nei giorni festivi, il sabato e per tutto il mese di agosto non ci sono problemi, mentre nei giorni feriali l’imbarco delle due ruote è consentito con le seguenti modalità: in direzione Cristoforo Colombo da inizio servizio fino alle 12,30 e dalle 20,00 fino a fine servizio; in direzione Roma da inizio servizio fino alle 7,00, dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,00 fino a fine servizio.

Salendo in una delle stazioni dislocate lungo la linea, si può dunque scendere a Castelfusano per effettuare il percorso qui proposto.

Una volta fuori della stazione, a sinistra si incontra il palazzo dello sport Palafijlkam, centro olimpico Coni per judo, lotta, karate e arti marziali. Progettato dagli ingegneri Paolo Morelli e Renato Papagni e inaugurato nel 1990, dal 2012 ospita il Museo degli Sport da combattimento. Il primo tratto del percorso in bicicletta, lungo via della Stazione di Castelfusano, è promiscuo, ma il traffico veicolare è molto limitato in ogni stagione dell’anno.

L’unico elemento di rischio del tragitto che proponiamo è legato all’attraversamento di lungomare Lutazio Catulo, una strada ad alto scorrimento: per evitare inutili rischi basterà utilizzare il semaforo antistante lo stabilimento “La Vecchia Pineta”, mediante il quale si raggiunge il marciapiedi lato mare, che fiancheggia la spiaggia. Lo stabilimento, costruito nel 1933 su progetto di Virgilio Vallot e Giovanni Sicher e rivisitato negli anni Duemila dallo studio dell’archistar Richard Meier, è uno dei più eleganti e famosi di Ostia: è stato anche lo scenario di numerosi e acclamati film, anche recenti.

Pedalando in direzione di ponente, dopo “La Vecchia Pineta” si raggiunge la foce del Canale dei Pescatori, corso d’acqua da sempre legato alla storia del litorale romano per via delle attività ittiche che vi trovano sede. Negli anni è diventato anche un importante approdo per i diportisti e per i piccoli natanti adibiti alla pesca amatoriale. A colpi di pedale si superano gli altri stabilimenti balneari, tutti con un passato glorioso: la Lega Navale (1937, progetto di Corrado Giovannetti), il Dopolavoro Comune di Roma (oggi Mami, inaugurato nel 1938 ma completamente ricostruito nel dopoguerra), il Tibidabo (oggi Le Dune e Tibidabo village, realizzato nel 1935 e di recente quasi del tutto modificato). Sul marciapiede opposto allo stabilimento si staglia il profilo del Polo Natatorio di Ostia, centro olimpico del Coni-Fin (2009, progetto dell’ing. Renato Papagni), dove si allenano i campioni italiani di nuoto e pallanuoto.

Proseguendo la pedalata verso il centro di Ostia, dopo la spiaggia libera di largo dei Canotti si incontrano altri impianti balneari storici: in successione il Plinius (1933, progetto di Leopoldo Botti), il Belsito (1949, progetto di Giuseppe Perez Bonsignore), il Delfino e il Capanno, ex Duilio (1936, progetto di Luigi Moretti). Sul fronte opposto della strada, in piazzale Magellano, si stagliano i due notissimi villini di Adalberto Libera (1932/34).

In piazzale Magellano, soprannominato dagli ostiensi “il Curvone”, si trova una spiaggia libera con annesso chiosco-bar. Questo tratto di arenile è aperto tutto l’anno ed è il più frequentato dagli ostiensi e dai romani, soprattutto durante la stagione invernale.
Proseguendo sul marciapiedi si incontrano in successione gli stabilimenti Marechiaro e Lido Beach, impianti sorti dopo la scomparsa del mitico stabilimento Roma (il cosiddetto “Panettone” per gli abitanti di Ostia), l’incredibile costruzione, assurta a simbolo della città negli anni compresi tra i due conflitti mondiali, che i tedeschi fecero saltare in aria nel 1943. Purtroppo la ciclopasseggiata in sicurezza deve interrompersi al confine tra il Marechiaro e il Lido beach: il marciapiedi diventa infatti troppo stretto.

Per raggiungere il Pontile (a circa trecento metri di distanza) l’unica soluzione è quella di portare la bicicletta a mano oppure di pedalare sulla strada.

Particolarmente suggestiva è la vista del paesaggio urbano nel tratto compreso tra il Plinius e il Lido Beach: è infatti possibile ammirare diverse architetture realizzate negli anni ’30 del Novecento, come le palazzine ex-Incis (1933, arch. Italo Mancini), che sono situate di fronte al Plinius.

VisitOstia - pineta di Castelfusano
  • Lunghezza: 2670 metri
  • Tempo di percorrenza: 15’40”
  • Calorie: 142 kcal
  • Indirizzi:
    Lungomare Lutazio Catulo, lungomare Caio Duilio, piazza Sirio, piazzale Magellano, lungomare Paolo Toscanelli
  • Criticità:
    limitata. Dopo il tratto di traffico promiscuo su strada di via della Stazione di Castelfusano si è costretti a percorrere l’itinerario sul marciapiedi
  • Superficie: asfalto
  • Difficoltà:
    pianeggiante, non ci sono pendenze
  • Sicurezza: sicuro in larga parte. Un attraversamento
  • Dove parcheggiare:
    Posti auto in via della Stazione di Castelfusano, lungo via delle Quinqueremi, sul lungomare

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