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Ostia Antica: Scavi, Teatro Romano e Castello di Giulio II

Ostia Antica: Scavi, Teatro Romano e Castello di Giulio II
Archeologia Cosa fare Cultura

Scavi di Ostia Antica

Durante la seconda metà del VII secolo a.C., sotto il re Anco Marzio, alla foce del Tevere si sviluppa l’antica colonia romana di Ostia. Grazie anche alla sua posizione strategica, a partire da questo periodo l’insediamento inizia a diventare un centro per il commercio, per gli affari e per gli scambi. Ciò permette a Ostia di svilupparsi come una città autonoma a tutti gli effetti.

Oggi Ostia Antica è uno dei più importanti e visitati siti archeologici al mondo. Entrando in questo parco ci si immerge in un’atmosfera magica, in cui il presente si confonde con il passato. Si tratta di un’area archeologica che si estende su circa cinquanta ettari di superficie.

Il Teatro Romano di Ostia

L’edificio molto probabilmente venne costruito per opera di Agrippa. Nel corso dei secoli fu soggetto a modifiche e restauri. Attualmente ha una capienza di 4000 persone e durante la stagione estiva accoglie suggestivi spettacoli teatrali. Oltre alla maestosità della struttura, un elemento che conferisce valore al teatro è la stupenda vista che si può apprezzare stando seduti al suo interno. Infatti la cavea si affaccia sul piazzale delle Corporazioni, un’area ricca di elementi storici grazie ai quali è possibile rendersi perfettamente conto delle attività che si svolgevano in quel luogo.  

Castello di Giulio II

Una visita da non perdere è senz’altro quella che ci porta nell’imponente fortezza quattrocentesca.
La sua progettazione fu affidata nel 1476 all’esperto architetto fiorentino Baccio Pontelli. La costruzione fu portata a termine dal cardinale Giuliano della Rovere, più tardi divenuto Papa con il nome di Giulio II. I lavori terminarono ufficialmente nel 1486. La posizione al centro dell’ansa del Tevere conferiva alla struttura un ruolo decisivo per la protezione del territorio.

Nel 1557, tuttavia, si verificò un fatto del tutto imprevedibile: le numerose alluvioni fecero infatti straripare le acque del Tevere, che, ritirandosi, scavarono un nuovo percorso. A quel punto il castello, trovandosi a più di un chilometro dal fiume, perse le sue funzioni di scalo e di difesa. La residenza divenne prima carcere, poi residenza papale e, infine deposito di reperti archeologici.

 

 

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